In questi giorni la Calabria sta vivendo giorni di paura a causa del maltempo che sta affliggendo il suo territorio e non solo. La pioggia e le frane, causate da essa, hanno portato all'evaquazione di circa 150 persone nel piccolo comune di Maierato, in provincia di Vibo Valentia.
Ogni volta che si sente parlare di queste emergenze sorge sempre spontanea una domanda: si poteva evitare tutto ciò? La risposta non è certa ma ragionandoci sopra e vedendo le immagini, ascoltando le persone che popolano quelle zone viene da dire di sì.
Ci si trova davanti sempre alle solite storie: le autorità vengono avvertite sulla situazione dalla gente ma la burocrazia (o chissà che cos'altro) non permette di agire all'istante, evitando così il peggio. Ciò era già successo a L'Aquila in occasione del terremoto e a Messina quando una frana, nel mese di Ottobre, fece 18 vittime.
Il sig. B, in entrambe le occasioni, dichiarò "lo Stato farà riavere le case ai cittadini sfollati". D'accordo, ma invece di riparare dopo che il fatto è successo, non si poteva pensare di evitarlo? Un vecchio detto dice meglio prevenire che curare, ma in quest'Italia ormai da troppo tempo è meglio curare che prevenire.
Dov'erano i nostri politici, nazionali e non solo, quando gli abruzzesi lamentavano ormai da tempo delle scosse di terremoto che hanno preceduto il 3 Aprile?
Troppi eventi dell'Italia repubblicana sono macchiati dell'indulgenza di qualcuno ed è venuta l'ora di cambiare la mentalità, gli usi e i costumi di questa Italia che merita un futuro migliore, una classe politica migliore (o perlomeno che ci rappresenti) indifferentemente a destra, sinistra, sopra e sotto.
Spero finisca presto il tempo di "Ah è successo questo, bè ripareremo" e inizi una nuova epoca all'insegna di "Non deve succedere. Ripariamo".
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