Bertolaso? Ma quale Bertolaso? Lo stesso Bertolaso che restituì le case agli abruzzesi dopo il terribile terremoto? Stiamo parlando del nuovo eroe della patria italiana?
La notizia della scrittura nel registro degli indagati nel fascicolo aperto dalla procura di Firenze del numero uno della protezione civile è arrivata agli italiani senza preavviso. Strano, perchè insieme a Guido Bertolaso hanno ricevuto l'avviso di garanzia alcuni dei suoi più stretti collaboratori tra cui spiccano Angelo Balducci (nel giro viene chiamato "gentiluomo del Papa"), Gian Michele Calvi e Francesco Piermarini (cognato, indovina un po', del Bartolaso). Da questi nomi saltano all'occhio dei conflitti di interessi che farebbero gola al Sig. B. I due infatti hanno parenti non troppo lontani che vivono grazie agli appalti edilizi. Quello che forse non tutti sanno è che in caso di emergenze (come, guarda caso, quella del terremoto) la protezione civile svolge una trattativa privata degli appalti pubblici, senza nessuna gara di assegnazione dei lavori.
Da tutto ciò ci si domanda: "visto che che queste persone sono oneste non daranno gli appalti ai loro familiari vero?". In un paese normale sarebbe così, ci sarebbe una veloce gara d'appalto e si assegnerebbero i lavori. Il metodo "all'italiana" diversamente assegna direttamente i lavori al primo che passa che, oh ma che strana coincidenza, è sempre un parente. Come merce di scambio per questi favori Balducci & C. ricevevano attenzioni particolari da ragazze belle e prorompenti, denaro e, a loro volta, altri favori.
Bertolaso in tutto questo che c'entra? C'entra poichè reo di aver "dato fiducia eccessiva alle persone sbagliate", cosa che a quanto pare non basta per dimettersi, come se fossero briciole quelle che gestivano lui e i suoi compagni di merende. Si sarebbe anche dimesso questo povero uomo. Subito ha ammesso le sue colpe all'opinione pubblica, ma arrivato per presentare le dimissioni (colpo di scena!) Mr. B. non accetta le dimissioni e afferma "Non si può governare attaccati da pubblici dipendenti quali sono i giudici". Dopo 24 (non uno, V-E-N-T-I Q-U-A-T-T-R-O) procedimenti giudiziari che negli anni l'hanno visto partecipe, i giudici di Crescentino (VC) hanno aperto un fascicolo sull'uccisione di Giulio Cesare. Bruto confessa al Gip "il 15 Marzo del '44, Silvio e Totò" (Riina, N.d.A. ) "attirarono Giulio nella trappola". Seguiremo gli sviluppi nei prossimi post.
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