La vignetta della settimana

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martedì 23 febbraio 2010

100 visite - Parigi nel XX secolo

Un altro grande traguardo è stato raggiunto da Commentando... oggi. La centesima visita non fa altro che motivare me e il nostro Ing. del popolo a portare alla vostra attenzione temi freschi ogni giorno.
Spero proprio che ciò che scriviamo vi sia in un qualche modo utile a comprendere meglio la situazione del nostro Paese e le relazioni internazionali tra Stati. In caso contrario, ci sarebbero d’aiuto i vostri commenti personali sugli articoli che scriviamo. Diciamo che ogni scrittore è contento di ricevere il parere dei suoi lettori.

Passiamo ora all’argomento di oggi. Come avrete intuito dal titolo, non è legato ad una notizia d’attualità, bensì ad un libro. Il suo autore è il famosissimo Jules Verne, benché in molti lo conoscano per titoli molto più commercializzati quali “Il giro del mondo in 80 giorni”, “Ventimila leghe sotto i mari” e “Viaggio al centro della Terra”.
Verne è indubbiamente uno dei più grandi autori di romanzi di sempre, e la sua grande intelligenza ha portato alla creazione di capolavori del genere. Inoltre, è riuscito ad aprir le menti dei suoi lettori grazie alle sue straordinarie “previsioni” sul mondo futuro.
Se non vi è chiara questa mia affermazione vi consiglio di leggere, per l’appunto, “Parigi nel XX secolo” edito da “Liberamente Editore”.
Il libro in questione fu uno dei primissimi scritti da Verne, respinto bruscamente dal suo editore in quanto visto come opera giovanile, non adatta al pubblico francese dell’epoca. Probabilmente aveva ragione, ma la sua pubblicazione, avvenuta nel 1994, non fa che accrescere la fama dello scrittore francese.
Si tratta di un romanzo di fantascienza (senza però fucili al plasma e alieni con fini bellicosi) di natura profetica, in quanto prevede, in un certo qual modo, l’ascesa del capitalismo nel mondo. Si parla di una rete che unisce tutto il mondo, del morboso attaccamento al denaro da parte di ogni persona e, soprattutto, della marginalità dell’arte nelle sue forme più classiche. Il protagonista è infatti un giovane scrittore che ha appena finito gli studi, e che cerca lavoro per evitare di morire di fame in mezzo ad una strada.
Verne tende a sottolineare quanto può essere dura la vita di un uomo considerato inutile dall’intera società, condizione che neanche il sentimento più puro, l’amore, può risollevare. Ci sarebbero molte cose da dire su quest’opera, ma rischierei inevitabilmente di rovinare la lettura agli interessati. Tornerò probabilmente sull'argomento più avanti, farcendo l'articolo con più considerazioni e dettagli.

Buon proseguimento di settimana a tutti.
Giuseppe Troccoli

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