La vignetta della settimana

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lunedì 22 febbraio 2010

Son tornati i Colonnelli

Il primo ministro turco Tayyip Erdogan ha oggi annunciato l'arresto di 40 persone che avrebbero tentato un golpe, tra cui vi sono anche cinque ex colonnelli dell'esercito turco.
Nell'ambito dell'inchiesta "Ergenekon" (così è stata denominata) si sarebbe scoperto il piano dei golpisti: delle bombe sarebero dovute scoppiare all'interno di moschee e musei mentre un aereo di linea della compagnia di bandiera turca sarebbe stato fatto precipitare per far sembrare che fosse stato abbattuto da un caccia militare greco. Il motivo di tutto ciò era quello di screditare il governo filo-islamico al potere per infondere sfiducia nella popolazione.
Le manette ai cospiratori arrivano però in un momento particolare della vita politica di Ankara; meno di 48 ore prima un alto esponente del partito di maggioranza "Akp", Avni Dogan, rese pubblica questa sconcertante dichiarazione: "Per 40 anni loro ci hanno messo sulle loro liste nere. Grazie a Dio, adesso è il nostro turno di mettere loro sulle nostre". Secondo vari osservatori, gli arresti sarebbero soltanto un diversivo per distogliere l'opinione pubblica dalle imbarazzanti afermazioni di Dogan.
Siamo ancora una volta davanti ad una manipolazione dell'informazione che fa davvero rabbrividire. La notizia del tentato golpe era stata già diffusa nell'immediato periodo successivo alla vittora dell'Akp nelle elezioni del 2002 ed evidentemente è stata ripescata questa carta jolly, se così si puà dire, solo col fine di far credere alla popolazione che i "malvagi" siano altri, infangandoli in ogni modo. Per adesso nessuno sa quale sia la verità, e proprio come successe in Italia in occasione del golpe Borghese nel '70, probabilmente non si arriverà a conclusioni soddisfacenti. In quell'occasione, come in Turchia, i generali dell'esercito e dell'aeronautica insieme a Junio Valerio Borghese (ex comandante della X flottiglia MAS) studiarono nei minimi particolari il colpo di stato che sarebbe dovuto avvenire nella notte tra il 7 e l'8 dicembre. Il tutto fu annullato, senza nessun motivo apparente, dallo stesso coordinatore dell'operazione Borghese. Gli italiani seppero del Golpe soltanto 3 mesi dopo e si dovette aspettare il 2004 per capire che dietro questi simpatici personaggi ci fosse il governo degli Stati Uniti (in quanto, grazie al "Freedom of Information Act", stilato dagli stessi americani, i documenti che lo accertavano sono ora pubblici) che come garanzia chiese che venne messo a tutela del popolo italiano Giulio ANdreotti. Inutile dire che a questo evento presero parte la loggia massonica P2 e la mafia siciliana, come testimoniato dalle dichiarazioni di Tommaso Buscetta nel "processo Andreotti".
Chissà quanto bisognerà aspettare prima di conoscere la verità su questo presunto golpe in Turchia.
Certo è che la solfa è sempre la stessa: paese che vai, controinformazione che trovi.

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