La vignetta della settimana

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giovedì 25 febbraio 2010

Vertice Siria – Iran, le reazioni

Dopo la richiesta che, come ogni intervento statunitense, è suonata come una minaccia non molto velata, il vertice tra Bashar Al Assad, presidente siriano, e Mahmud Ahmadinejad, presidente iraniano, è avvenuto oggi in tarda mattinata. Al suo termine, i due presidenti hanno presentato i frutti in una conferenza stampa.
Il presidente Al Assad è stato piuttosto ironico riguardo le parole della segretaria di Stato USA Hilary Clinton, la quale aveva appunto “chiesto” al siriano di prendere le distanze dall’Iran e dal suo presidente.
La Siria sembra infatti essere piuttosto legata all’Iran, come poi conferma Ahmadinejad, riferendo che “le relazioni tra la Siria e l'Iran sono fraterne, profonde, solide e perenni”. Questo non farà sicuramente piacere ai vertici statunitensi, che rimedieranno una duplice risposta negativa durante l’incontro che avverrà, nei prossimi giorni, a Damasco.
Israele è seriamente preoccupata da queste dichiarazioni, e manifesta la volontà di separare due presidenti “promotori del terrorismo”, queste le parole di Yigal Palmor, portavoce del Ministro degli Esteri israeliano, che aggiunge inoltre che “si tratta di una notizia cattiva per tutti i governi che hanno a cuore la pace in Medio Oriente”.
La Cina crede ancora nella potenza del dialogo per risolvere la questione, e il Giappone, benché il Governo non si sia ancora espresso sulla notizia, avrebbe proposto all’Iran di fornire uranio e barre di combustibile per l’avviamento dei reattori, il tutto con lo scopo della ricerca medica.
Arriva invece dal cancelliere Angela Merkel l’atto di fedeltà dell’UE, o per meglio dire, la richiesta d’appoggio ad intensificare le sanzioni da applicare all’Iran. La Merkel ha ufficialmente richiesto l’appoggio di tutta la Comunità Europea, della Cina e della Russia.
Capirete quindi che questi non sono momenti facili per i Ministri degli Esteri dei vari Paesi interessati. Per ora solo la Russia non sembra essersi pronunciata nuovamente sulla situazione, ma possiamo dire che il trend generale sia a sfavore di un intervento ai danni dell’Iran.
È inoltre scontato che l’economia risenta particolarmente del clima di tensione esteso a livello mondiale. Le borse europee e americane sembra siano quelle maggiormente colpite, hanno infatti perso circa due punti percentuali solo nell’ultimo giorno. Ancora più scontato un aumento del prezzo del petrolio greggio al barile, che ha raggiunto un picco di 80 dollari, per poi stabilizzarsi nuovamente a circa 79.80 $.
Come già scritto nell’articolo precedente, seguirò la vicenda quotidianamente per informare al massimo delle possibilità i lettori.
Giuseppe Troccoli

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